"Se riesci a provare dolore, sei vivo.
Se riesci a sentire il dolore degli altri, sei umano.”
Lev N. Tolstòj
In questo periodo storico di profondo sconcerto, sogno un mondo in cui non esistano divisioni, dove libertà significhi realmente assenza di condizionamenti, dove ci si possa immedesimare e si renda giustizia alla parola più abusata di questi tempi: empatia.
Siamo cittadini del mondo intero, siamo tutti uguali, abbiamo tutti il diritto di vivere e prosperare.
La società che abbiamo costruito è una gabbia dorata e tanti di noi sentono che è ora di costruire qualcosa di diverso, più essenziale, più vicino alla terra, recuperando radici e saperi.
Leggi, regole e divisioni sono convenzioni e come tali possono essere utili alla vita in comunità, ma non dovrebbero mai essere dannosi per nessun individuo, mai superiori al diritto naturale dei singoli.
Questo non è un principio anarchico, è piuttosto una scelta che, maturata in piena consapevolezza, include il bene di tutti, UOMINI E ANIMALI.
Utopia?
Ho fede che succederà, magari non domani, ma succederà.
Il sensei Oshawa parlava di Pace Eterna e Giustizia Universale, vedeva l’uomo come un essere in cammino verso tutto ciò in una spirale logaritmica evolutiva.
Il discorso è complesso ma l’ultimo stadio di questo cammino , il settimo, quello del GIUDIZIO SUPREMO, si attua quando la facoltà di giudicare ha raggiunto la comprensione della vita e dell’universo; si è allora in grado di ridurre le opposizioni e di procedere alla grandiosa unificazione universale attraverso l’amore assoluto ed eterno che riunisce tutto in un unico abbraccio e che trasforma gli antagonismi in complementari.
Vi auguro di arrivare lì, lo auguro anche a me stessa, con tutto il cuore.
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